L'APPOGGIO PLANTARE E LA CAMMINATA
- ilariamannozzi
- 26 gen
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Nello stare in piedi o camminare è importante come si poggiano i piedi.
Questo, determina il coinvolgimento di tutti, o di alcuni muscoli.
Nel caso venissero coinvolti solo alcuni di questi, si darà inizio ad uno squilibrio che, persistendo inizierà a creare delle tensioni muscolari che a loro volta si trasformeranno in contratture, le quali, iniziando dal piede progressivamente si
estenderanno su tutto l’arto fino ad arrivare sulla zona bassa della schiena.
Camminando su una superficie disomogenea, le zone che avvertiranno i primi dolori sono le anche e successivamente la zona lombo-sacrale.
I piedi sono la base del corpo pertanto la funzione primaria di questi muscoli, è di aiutare mantenere la stazione eretta e
sostenere tutto il peso del corpo.
Sia nell’appoggio ma ancor più nel camminare è assolutamente necessario coinvolgere tutti i muscoli, qualora qualcuno di questi non venisse interessato, si potrebbe dare inizio a qualche patologia.
Nel camminare in modo corretto, l’organismo trae molti benefìci come l'elasticità muscolare e la stimolazione della circolazione linfatica e sanguigna, rendendo sciolte le articolazioni della caviglia, del ginocchio e dell'anca.
Si cammina correttamente quando facendo il passo, si fa ruotare il piede:
Cosa significa?
Nell’allungare la gamba, si poggia il tallone, la fase successiva é di poggiare tutta la pianta e poi darsi la spinta con la punta alzando il tallone.
In questo modo, si faranno dei pompaggi sui muscoli antero-posteriori dell’arto, apportando i benefìci sopra
elencati.
Le donne indossando i tacchi alti e scarpe a punta per molte ore al giorno, inconsapevolmente e
progressivamente daranno inizio a delle patologie che si acutizzeranno nel corso degli anni.
Le deformazioni più comuni in queste donne sono il piede a martello, l'alluce valgo con l'aggiunta di
occhi di pernice, calli, dolorose talloniti e deformazione degli stessi piedi.
Il muscolo pedidio sito sul dorso del piede, data la posizione assunta dallo stesso piede nella scarpa, essendo ormai il
muscolo contratto, rende rigido l'avampiede, tanto che la donna non riesce più ad abbassare le dita del piede stesso, e a chiudere le medesime a pugno.
Camminando in modo inadeguato, i primi muscoli ad irrigidirsi saranno i muscoli laterali dell’arto inferiore, la prima
articolazione che sarà danneggiata sarà quella del ginocchio che, muovendosi in una morsa, logorerà le strutture che la compongono: la cartilagine, la membrana sinoviale e successivamente i capi ossei.
Si avrà l'inizio dell’infiammazione, in seguito dell’artrosi, ed infine alla necessita’ della protesi.
I piedi inoltre vengono sollecitati a sostenere un peso maggiore quando si salgono o si scendono le scale:
interessando l'avanpiede, che deve sostenere il peso di tutto il corpo.
Quando si salta i muscoli dell’avampiede devono sostenere Il peso maggiore; nel ricadere, essi vengono compressi fra il corpo e il piano su cui cadiamo.
Un'altra azione in cui i piedi sono coinvolti, è quando si spinge; come ad esempio quando si guida poggiando il piede sulla frizione o sul pedale del freno: è importante con quale parte del piede viene fatta la pressione.
Se viene effettuata con tutta la pianta non si creeranno problemi mentre, usando l’avampiede o la parte laterale, nel tempo si accuseranno i primi dolori sul ginocchio, i quali nel persistere condurranno a delle patologie.
Nell'appoggiare il piede in modo errato e mantenendo la posizione a lungo, si darà inizio ad una rigidità dei muscoli dorsoplantari che presto si trasformerà in contrattura.
Tale contrattura, si estenderà sul tallone e successivamente lungo il tendine d'achille, riempiendo le due fossette situate ai lati del tendine ed estendendo l'accumolo sui malleoli tibiali e peronèi, i quali, diventando gonfi e
dolenti, renderanno l'articolazione sempre più rigida.
La rigidita’ si estenderà fino alla zona poplitea innescando reazione a catena con altri muscoli come: bicipite femorale, tensore della fascia lata, adduttori, tibiali e in particolare il sartorio, che è il più sollecitato a mantenere tale postura.
La tensione che accumulerà, rendendolo sempre più rigido, sarà causa di diverse patologie.
Ilaria M.
Molto interessante Ilaria!